I dieci diritti del lettore
Questo è uno di quegli articoli che, in sei anni di blogger, non avrei mai voluto scrivere. Pensavo non fosse nemmeno necessario a dire il vero. E invece.
Ieri però è successa una cosa strana. Che poi strana non è perché succede da sempre ma una volta non c’erano i social network e secondo me si viveva tutti meglio.
Pennac, in Come un romanzo, scrive una lista in dieci punti che sono diventati poi i dieci diritti del lettore secondo cui il lettore può decidere come intendere la lettura. Ve ne parlo perché una blogger è stata attaccata pesantemente da un’agenzia che sponsorizza alcuni autori e autrici. E quando dico attaccata intendo insultata pesantemente, le è stato dato della fascista e altri vari insulti a sfondo sessista.
Ma penso che nel 2020 sia ora di dire basta. Non è possibile che oggi tutto si riduca sempre al ruolo di donna come animale da monta. Una donna non può esprimere un’opinione perché “ha il ciclo” o “non scopa abbastanza”. In un mondo dove parliamo di libri, io blogger che lo faccio per passione, voglio essere libera di leggere come, dove, quando e cosa mi pare ma soprattutto voglio essere libera di parlarne come, dove e quando voglio.
I dieci diritti del lettore non sono interpretabili, sono questi e io a questi mi rifaccio. Mi son sempre attenuta all’onestà e alla sincerità del mio libero pensiero. Recensire libri per passione non significa leggerli con pregiudizio e sparare a zero con l’intenzione di demolire il lavoro di un altro. Significa leggere un libro, mollarlo a metà se non mi piace e spiegare le motivazioni che mi hanno portato a questa decisione.
Vediamoli nel dettaglio.
- Il diritto di non leggere
- Il diritto di saltare le pagine
- Il diritto di non finire un libro
- Il diritto di non leggere
- Il diritto di leggere qualsiasi cosa
- Il diritto al bovarismo
- Il diritto di leggere ovunque
- Il diritto di spizzicare
- Il diritto di leggere a voce alta
- Il diritto di tacere
Chiunque pensi di poter venire nei miei spazi e insultarmi perché non è d’accordo con il mio pensiero ci pensi due volte e si rilegga i dieci diritti del lettore qua sopra. Ho scelto di recensire i libri che leggo perché volevo un motivo per parlare con altre persone della mia passione. Nessuno, se non io, ha diritto di criticarmi per cosa leggo o come lo leggo. E se volessi un giorno recensire un libro letto a metà, fatevene una ragione.
Questo discorso ovviamente vale sia per le Case Editrici, sia per le Agenzie Letterarie ma anche per i lettori e i blogger che passano di qua. Tempo fa avevo anche scritto un Codice Etico, che è l’unico che seguo e che seguirò sempre.