Quando si svolge la storia?
Insieme all’ambientazione di un romanzo abbiamo anche il tempo della narrazione, ovvero il contesto temporale in cui vogliamo ambientare la nostra storia. Scrivere ci offre ampia libertร rispetto alla scelta del tempo.
Quello che puoi fare รจ scegliere il periodo storico ma anche lโanno, il mese e il giorno se non lโora in cui i tuoi personaggi nascono e muoiono. Possiamo avvalerci di quattro tempi della narrazione per far sรฌ che la nostra storia sia fluida e verosimile
Il flashback
ร utile quando il lettore non ha abbastanza informazioni per comprendere la storia. ร sufficiente far fare un salto indietro al nostro protagonista a un determinato evento per far sรฌ che la storia si ricomponga nella sua totalitร .
Il flashforward
Catapultare il tuo lettore nel futuro puรฒ essere pericolo se non si sa destreggiare. Se vogliamo incuriosire il lettore dobbiamo saperlo dosare con parsimonia e creare la giusta suspense senza rovinare la storia. Trovo che in alcuni thriller abbia il suo perchรฉ.
I tempi verbali
In un mondo dove sembra che la grammatica sia un optional ecco che ci vengono in aiuto i tempi verbali. Lโuso del presente o del passato remoto velocizza la narrazione mentre lโimperfetto la rallenta.
La punteggiatura
Anche la punteggiatura รจ fondamentale per determinare il tempo della narrazione. Frasi brevi daranno alla storia un ritmo spedito, periodi piรน lunghi renderanno la storia piรน lenta e complessa. Il consiglio che ti voglio dare รจ quello di usare con moderazione entrambe le soluzioni.
Il tempo della storia
Ogni storia รจ ambientata in un determinato momento storico e questo รจ un elemento spesso fondamentale per capirne il significato. Il momento storico puรฒ essere dichiarato esplicitamente o puรฒ essere descritto dal lettore in base a riferimenti impliciti. Inoltre, ogni storia copre un certo arco di tempo: gli avvenimenti narrati possono svolgersi in poche ore, in alcuni giorni e in molti lunghi anni.
Il tempo del racconto
Lโautore puรฒ compiere molteplici scelte per raccontare i fatti; puรฒ riassumerli, puรฒ ometterne qualcuno, puรฒ tacere alcuni avvenimenti, oppure puรฒ dedicare molto spazio ad un evento.
Per analizzare il tempo della narrazione รจ utile riconoscere tre elementi:
- La distanza tra lโ istante in cui gli eventi succedono e il momento in cui vengono narrati
- Lโordine in cui lโautore sistema gli eventi nel testo
- La durata narrativa cioรจ lo spazio dedicato alla narrazione dei fatti.
La durata del racconto
Il narratore, come il regista di un film, racconta una storia, impiegando un tempo diverso rispetto a quello dei fatti accaduti. Il tempo รจ una componente essenziale del racconto, visto che questo รจ una successione cronologica di eventi. Occorre fare una distinzione tra tempo della storia, o reale, e tempo della narrazione, o del racconto.
Il tempo della storia รจ il tempo nel quale si svolge lโepisodio narrato, cioรจ lโepoca storica in cui avvengono gli eventi narrati e le azioni dei personaggi.
Il tempo della narrazione รจ il modo in cui gli eventi narrati si succedono all’interno della narrazione. In questo caso bisogna distinguere tra lโordine degli avvenimenti narrati nel testo e la loro durata. Lโordine viene scelto dallo scrittore cosรฌ come la durata in base alle esigenze della storia.
Lโordine รจ il rapporto tra tempo reale e tempo narrativo. Occorre vedere se cโรจ divergenza o coincidenza tra fabula e intreccio, cioรจ se lโordine cronologico degli avvenimenti coincide o meno con lโordine narrativo.
Come abbiamo giร visto nelle lezioni precedenti la Fabula รจ la storia nel suo ordine naturale di eventi che si succedono in modo logico e cronologico mentre lโintreccio รจ lโinsieme degli stessi elementi della fabula, ma la successione decisa dall’autore puรฒ alterare lโordine degli eventi e la loro durata.
La costruzione del racconto
Oltre ad alterare lโordine degli eventi, lโautore puรฒ modificare anche la durata, quindi non sempre il tempo della storia coincide con il tempo della narrazione.
La velocitร della narrazione puรฒ mutare nel corso di un racconto.
I vari tipi di discorso
Il tempo della narrazione รจ dettato anche dal tipo di discorso che lo scrittore sceglie di adottare per introdurre i vari tempi della narrazione e localizzare la vicenda in un particolare momento.
Discorso diretto : riferisce le parole dei personaggi direttamente, tra virgolette o lineette. Sono le battute testuali del personaggio.
Discorso indiretto: riferisce le parole dei personaggi indirettamente, facendole introdurre da un verbo dichiarativo, come ad esempio โdireโ, โaffermareโ, โchiedereโ, โrispondereโ.
Discorso indiretto libero: riferisce i discorsi o i pensieri dei personaggi indirettamente, ma con le stesse parole dei personaggi e, a differenza di quello indiretto semplice non รจ preceduto da nessun verbo dichiarativo, per questo motivo รจ detto libero.
Soliloquio o monologo interiore : consiste nel riferire i pensieri o le parole che i personaggi dicono in prima persona tra sรฉ e sรฉ o con un interlocutore immaginario.
La scelta delle forme del discorso ha una finalitร :
- Il discorso diretto tende a far coincidere il tempo della narrazione con il tempo della realtร e a riprodurre gli eventi senza alcuna mediazione, dandoci un effetto di massima veritร e contemporaneitร .
- Quando al discorso diretto si affianca il discorso diretto libero, il narratore รจ in grado di mantenere una certa distanza nei confronti dei personaggi e media, in parte e solo saltuariamente, le loro parole o pensieri.
Con lโuso frequente di discorsi raccontati il narratore reclama il privilegio di commuovere e coinvolgere i lettori filtrando, con la sua mediazione, eventi, parole pensieri dei personaggi piuttosto che lasciare che essi si esprimano da soli attraverso il discorso diretto.
Lโuso dei vari tipi di discorso dipende dal taglio che lo scrittore vuole dare al suo racconto, dalla situazione e dal tipo di narratore che ha scelto di essere. Per narratore si intende โla voceโ che racconta la storia.
Esistono vari tipi di narratore. Il narratore esterno รจ estraneo al mondo dei personaggi, รจ una voce anonima โfuoricampoโ, racconta i fatti in terza persona senza parteciparvi, conosce interamente la vicenda ma non รจ presente e coinvolto. Puรฒ essere nascosto o palese, infatti: puรฒ manifestare la propria presenza nel racconto, o puรฒ restare nascosto, trattenendosi dal formulare commenti e giudizi, limitandosi alla pura rappresentazione oggettiva della realtร .
Nel caso del narratore interno, questo si identifica con uno dei personaggi e partecipa direttamente alle vicende narrate in qualitร di protagonista o testimone; racconta gli avvenimenti in prima persona.
Ogni narratore รจ coinvolto in modo diverso nei fatti narrati, lโautore deve scegliere un tipo di narrazione che si confaccia alla sua storia.
La focalizzazione
Il punto di vista, o focalizzazione, serve a farci capire da dove sono osservati i fatti narrati.
Parliamo di focalizzazione zero quando il narratore รจ esterno. Conosce i suoi personaggi, vede e sa tutto, spesso รจ lโautore che racconta una storia.
Parliamo di focalizzazione esterna quando il narratore esterno conosce meno dei personaggi, registra i fatti sul momento e senza commentarli.
Parliamo di focalizzazione interna quando il narratore interno conosce il proprio pensiero ma non quello degli altri personaggi, che apprende solo nel momento in cui viene a contatto con loro.